Celebrazione di 260° anniversario della presenza del primo nucleo serbo nella Comunità di S. Spiridione a Trieste

Nel 1756 fu costutuita la confraternita e i primi regolamenti della comunità religiosa dopo l’impresa coronata dal successo di Damasceno Omero e Pietro Konialis che nel 1748 chiedono alla Maria Teresa d’Austria il permesso di fondare una comunità ad erigere un tempio ortodosso. Tre anni più tardi la Sovrana concede la Patente ai Greci.

I Serbi desederosi di pregare Iddio in un tempio ortodosso si unirono a loro e contribuirono alla costruzione del tempio dedicato a S. Spiridione Taumaturgo. Tra questi spiccano Giovanni Kurtovich e il conte Giovanni Vojnovich.

Il primo statuto viene redatto dall’Assemblea della confraternita nel 1772 ed approvato dalla Corte di Vienna nel 1773.

Il tempio sodisfece le attese dei fedeli fin dagli inizi, ma era stato costruito su un terreno paludoso e franoso così le cupole cominciarono ad inclinarsi e le mura a screpolarsi. Nel 1858 si decise per tali ragioni di costruirne uno completamente nuovo e più grande che venne completato nel 1869.

Da allora la Comunità Serba di Trieste venne mantenuta viva e autonoma fino ad oggi. e come nei precedenti 260 anni, salvaguardiamo la fede ortodossa e il lascito dei nobili fondatori, determinati a proseguire così anche in futuro.

Nella serata di 2 dicembre sono intervenuti il prof. Marco Dogo, prof.ssa Maria Mitrovic, direttore della filiale delle Poste Italiane Maria Letizia Fumagalli, il coro della Chiesa di S. Spiridione (M° Anna Kaira) e due flautiste Milica Tomic e Zorana Belusevic.Sono state consegnate diplomi di benemerenza ai due confratelli: Giorgio Sekulic e ing. Vladan Relic.